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PROGRAMMA 2020

 

CTA Centro Teatro Animazione e Figure Gorizia
Istituto per i Beni Marionettistici e il Teatro Popolare

Il Bacio di una Morta
Dell´ominimo romanzo di Carolina Invernizio

 

Alpe Adria Puppet Festival

Gorizia
Kulturni Center Bratuz
Sabato 29 agosto ore 21

 

 

 

Drammaturgia : Antonella Caruzzi
Musiche di Verdi, Ponchielli, Puccini e altri

con: Paola Roman, voce recitante
Olivero Pari, canto e pianoforte

Immagini di Francesco Tullio Altan

Regia di Alfonso Cipolla

Il BACIO DI UNA MORTA è un frizzante divertissement tra il letterario e il musicale; un fitto, scanzona Clara, fra amori e gelosie, tormenti e delitti che portano a un epilogo sorprendente. ato gioco di rimandi e di allusioni. È la travolgente storia della contes

 

L’amore è un Pregiudizio - Concerto post San Valentino

 

CHALET ALLEMAND Parco Culturale Le Serre Via Tiziano Lanza, 31 – 10095 Grugliasco (T0)

Domenica, febraio 16, ore 17.00

Ingresso libero.

 

 

 

Istituto per i Beni Marionettistici e il Teatro Popolare

Musiche di P. Mascagni, G. Paisiello, A. Ponchielli, G. Puccini, W. A. Mozart, F. P. Tosti, G. Verdi

 

con (da sinistra) Gabriele Marzella (pianoforte), Ahava Katzin e Laura Scotti (soprani), Oliviero Pari (basso)

Un concerto veramente post San Valentino: non per coppiette di teneri innamorati alla Peynet, non per single incalliti sotto l’ala di San Faustino, ma un concerto per cuori infranti che nulla vogliono più sapere dell’amore, anche se sotto sotto…. Insomma un San Valentino per gli “svalentinati” all’insegna di quel tragico pennellato di umorismo che si nasconde in tante arie d’opera e in tante romanze da camera.

Qualche titolo per render l’idea: “Or dunque addio”, “Non t’amo più”, “L’ultimo bacio”, “Ella giammai m’amò”, “Lamento d’amore”, “Mi tradì quell’alma ingrata”, “Sì, morir ella dee”, “Suicidio”… Guardare fuor di sacralità l’opera lirica, per coglierne l’aspetto più prettamente popolare, è quanto si prefigge l’Istituto per i Beni Marionettistici e il Teatro Popolare per mettere a punto una sua nuova progettualità che guardi alla seconda parte del proprio nome, il Teatro Popolare appunto, aprendosi non tanto a un pubblico di nostalgici, quanto piuttosto a coloro che guardano all’opera con sospetto, offrendo loro l’inaspettato, l’immediatezza del canto che sa vibrare le corde del riso e del pianto, ma anche le folli incongruenze che contiene. Complici in questo giovani, ma solidissimi cantanti come Laura Scotti e Ahava Katzin (soprani) o Oliviero Pari (basso) che a una tecnica eccellente sanno coniugare quel giusto disinganno e la voglia di divertire divertendosi.

 

 

 

 

CORPI-DI-PINOCCHIO
disegni di Ruvèn Latiàni

 

 

 

Grugliasco
Museo Gianduja in Villa Boriglione
Parco Culturale “Le Serre”

2 al 9 febbraio, ore 16-19
(lunedì chiuso).
Ingresso libero.

Inaugurazione
sabato 1 febbraio ore 18

 

 

 

Città di Grugliasco
Istituto per i Beni Marionettistici e il Teatro Popolare
Fondazione Nazionale "Carlo Collodi"
Unima (Union Internationale de la Marionette)
Società Le Serre

Durante l’inaugurazione sarà presentato
il libro-catalogo Ekphrasis dei Corpi-di-pinocchio
con i contributi critici di Valerio Adami, Alfonso Cipolla, Susanna Fresko, Laura Mercadante (Tera Mata Edizioni, Bergamo).
«Chiunque sia il Pinocchio di Ruvèn Latiàni, va detto subito, questi non è altro che filo. Filo e solo filo, ovvero ciò che resta di Pinocchio una volta che Pinocchio non c’è più, in quel Teatrino Celeste che orfano di Pinocchio conserva solo i suoi fili recisi». (dall’introduzione al catalogo di Alfonso Cipolla)

In chiusura, domenica 9 febbraio alle ore 17 è previsto un happening di drammaterapia condotto d Laura Mercadante dal tema L’Io corpo-burattino

Ruvèn Latiàni ha cominciato a disegnare con un unico tratto filiforme corpi-di-pinocchio nel 1987, all'indomani del risveglio da un coma causato da un incidente. Nell'orientare un Pinocchio trans-personale, transgenico e alchemico – che si pone oltre le avventure di Collodi, ma in risonanza con esse – il disegno dell’archetipo-Pinocchio si è dibattuto all'interno di un recupero psichico della sua personalità. Nel corso del tempo, tanti disegni si sono succeduti, ma sono rimasti muti dentro a delle cartelle. Ora, dopo 33 anni, Ruvèn Latiàni ne seleziona alcuni e decide di mostrarli in una esposizione intitolata Corpi-di-pinocchio.

Scrive Latiàni del suo lavoro: «Quello che posso dire di questi disegni è che immagino la matita in un rapido movimento, divenire lapis/lapsus... divenire pratica di meditazione, una sorta di disciplina yogica attraverso il gesto di un rigoroso e al contempo liberatorio segno a linea continua che, perdendo la mano sul foglio, la ritrova altrove, in altra dimensione»..