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CALENDARIO 2013

 

LIBRI DI FIGURA
INTORNO INCANTI 2013

 

Torino
Casa del teatro ragazzi e Giovani
Caffeteria

Giovedi 03. 10 - ore 20.00

 

 

 


 

 

 

All´ombra dell´uomo della montagna
di Rosa Mogliasso
illustrazioni di Cora De Maria
ed. Salani

La figura di Gulliver dalla pagina stampata entra nel mondo delle ombre grazie alle parole di Rosa Mogliasso, alla musica di Bruno Moretti ed a Controluce per ritornare ad essere parola illustrata nel libro.

Spettacolo ad Incanti 2013, 05 ottobre

 

 

Berta è scappata
di Fernando Marchiori
ed. Titivillus

Una storia di amicizia, di sentimenti e di solidarità in una Gorizia ancora divisa delle frontiere tra l´Europa dell ´Est e dell ´Ovest.

Spettacolo a seguire

 

 

I Tesori dei Niemen
Le storie che non si raccontano più


 

 

Olcenengo - Sala Polivalente
27 settembre al 6 ottobre

 

 
Comune di Olcenengo - Il Gran Teatro dei Burattini dei Fratelli Niemen - Istituto Per i Beni Marionettistici e il Teatro Popolare - Le Città del Riso - CNP

 

la mostra "i Tesori dei Niemen": burattini, fondali, manifesti, copioni racconta 150 anni di spettacoli della più longa compagnia di burattinai del Piemonte ancora pienamente in attività.

I Niemen, antica famiglia circense radicatasi in Piemonte, sono gli ultimi continuatori di quello che un tempo era indicato come il trattenimento del Gianduja. Da oltre 150 anni i Niemen portano in scena un repertorio pressoché inalterato, in cui Gianduja assume un ruolo determinante e risolutore.
Seguendo gli spostamenti di Eliseo Bruno, che con il suo "Gran Teatro dei Burattini dei Fratelli Niemen" gira ancora capillarmente il Piemonte e la riviera ligure, è possibile imbattersi in rappresentazioni che sono veri e propri reperti, come La storia d'la vaca rusa, ovvero Gianduja guardiano del cimitero di Costantinopoli. Si tratta della testimonianza diretta di come gli spettacoli di burattini in tempi ancora relativamente recenti fossero rivolti all'intera comunità, senza l'attuale distinzione tra pubblico adulto e bambini.
L'aneddotica vuole che i Niemen siano originari dei territori della Bielorussia e della Lituania. La memoria di famiglia, tramandata oralmente, racconta come il primo dei Niemen fosse stato un giullare alla corte dello zar, e che avesse assunto quel nome prendendolo a prestito dal fiume Niemen che attraversa quelle regioni, sfociando nel Mar Baltico.
La grande famiglia Niemen è composta da burattinai, giostrai, circensi e artisti di varietà: artisti girovaghi, legati agli spettacoli di piazza. La pluralità dei mestieri esercitati è scelta inevitabile, dato che i Niemen sono numerosissimi e stringono molteplici legami di parentela con altre famiglie circensi: i Medini, i De Bianchi, i Caveagna, i Gerardi, i Casertelli, i Togni...

Da perfetti conoscitori della "piazza", i Niemen hanno saputo all'occorrenza mettere in scena spettacoli con burattini o marionette (anche contemporaneamente in un'unica baracca), inventare numeri per il circo oppure, in mancanza d'altro agivano come saltimbanchi nelle osterie, o come narratori nelle stalle dove la gente si radunava la sera per ascoltare storie fantastiche, che altro non erano poi che i copioni del loro repertorio raccontati.

Burattini alle Serre
VIII Rassegna di Teatro di Figura

30 Giugno - 21 Luglio 2013

Grugliasco
Parco Culturale Le Serre
via Tiziano Lanza, 31

Ingresso Libero

 

Domenica 30 Giugno - ore 17,30

 

 

Domenica 7. luglio - ore 17,30

 

 

Domenica 14. luglio - ore 17.30

 

 


Domenica 21 luglio - ore 21,30

 

Regione Piemonte
Citta' Di Grugliasco
Istituto per i Beni Marionettistici e il Teatro Popolare
in collaborazione con Oltreilponte Teatro



Compagnia Arrivanodalmare!

GARIBALDI FU FERITO
con Sganapino aspirante patriota

dramma per fulèsta, burattini e organo di Barberìa
di e con Sergio Diotti e Stefano Giunchi

 

 

 

 

Compagnia la Bagatella

Le Guaratelle di Pulcinella
Di e con Luca Ronga
Scene e burattini di Brina Babini

Le guaratelle sono l ´antica arte die burattini napoletani.
Luca Ronga è considerato uno dei più interessanti interpreti di Pulcinella, vincendo premi e ricognoscimenti nazionali e internazionali. Usa la pivetta (strumento che si pone nel palato del burattinaio) di sicura e arcaica origine orientale. Interprete brevi e animate scene ritmiche che vedano Pulcinella alle prese con antagonista: il guappo, il cane, la morte…. I dialoghi e i movimenti, ricchi di fraintendimento e assurdità, rendono lo spettacolo surreale e poetico.

 

 

Compagnia Il Gufobuffo

Saltapicchio II
Di e con Eduardo Grasso

Lo spettacolo è un carosello di brevi storie narrate con suoni onomateici e linguaggi non verbali. Ci soono personaggi che ballano e saltano, che volano e rotolano. Animali fantastici e bizzari. Principi, principesse, ranocchi e bruchi. Extraterrestri e dischi volanti.
Ma non è un circo, non è una fiaba, non è un altra pianeta, è un …… Saltapicchio

 

 

 

 

 

 

Compagnia Oltreilponte Teatro

LA GATTA CENERENTOLA

Tutti conoscono la storia di Cenerentola, ma pochi sanno che ne esiste una versione più antica, italiana, che ha come protagonista una bambina di nome Zezolla. Zezolla non ha una sola matrigna, ne ha due. Non ha due sorellastre, ma sei. Inoltre non è una bambina perfetta, anche a lei, come a tutti, capita di commettere degli errori. Nonostante queste differenze, anche Zezolla, come Cenerentola, cade in disgrazia e viene segregata e disprezzata all'interno della sua stessa famiglia. Queste avversità, per quanto dure da sopportare, non sono però gratuite, anzi; trovarsi a fronteggiarle la renderà forte e le darà fiducia in se stessa. Così, poco a poco, Zezolla, il cui soprannome è Gatta Cenerentola, per il suo andarsene randagia, sola e selvatica, per le cucine, col volto sporco di cenere, da fanciulla diventerà ragazza e poi adulta. Grazie al sostegno delle fate dell'isola di Sardegna, Zezolla riuscirà nel difficile compito di affrontare il mondo fuori dall'angusto contesto familiare e a capire che anche se la sua vita non può essere una fiaba, sarà, pur sempre, una bella vita da vivere. Chissà che magari un giorno non sia proprio lei, Zezolla, a raccontare una fiaba alla propria figlia, perché, come era accaduto a lei, ne possa un giorno far tesoro.

 

 

 

L'ALBA DEL NARRARE
V edizione

25 marzo - 30 giugno 2013

 

 

Moncalieri
Teatro Matteotti
Lunedì 25 marzo - ore 21


Grugliasco
Teatro Le Serre, via Tiziano Lanza 31
25 Maggio 2013 - ore 21.00

 

Grugliasco
Chalet Allemand - Parco Le Serre
Venerdì 28 giugno ore 21


Grugliasco
Chalet Allemand - Parco Le Serre

Venerdì 28 giugno ore 22,30

 

Grugliasco
Parco Le Serre

Sabato 29 giugno ore 22,30

 

 

 

 

Grugliasco
Villa Boriglione Parco Le Serre
Domenica 30 giugno ore 17,30

 

Città di Grugliasco - Istituto per i Beni Marionettistici e il Teatro Popolare - Fondazione Piemonte dal Vivo - Circuito Regionale dello Spettacolo

L'alba del narrare, non è né un festival né una rassegna teatrale. Vuol essere un'occasione per rintracciare sopravvivenze d'un teatro delle origini: un teatro che non sia spettacolo fine a se stesso, ma accadimento, festa, parola che si fa immagine e immagine che si fa parola; un teatro che prima di tutto sia espressione di una comunità o di un popolo di cui riflette la realtà tuffata nel meraviglioso dell'immaginazione. Ma vuol essere anche un momento d'ascolto di memorie sull'orlo dell'oblio, perché, come ricordava Gian Renzo Morteo, il teatro è il recupero del passato, messa in discussione del presente, progettazione del futuro.

PROGRAMMA

Macbeth
ovvero L'assassinio di Duncano Re di Scozia
con Gianduja maggiordomo e spaventato dagli Spiriti nella Caverna d'Erinni
da un copione di Ariodante Monticelli


DON GIOVANNI

di Wolfgang Amadeus Mozart

 

Area Teatro
Etna
storie popolari alle pendici del Vulcano
di e con Alessio Di Modica

I vulcani sono gli ultimi posti di resistenza della terra rispetto all'uomo, in cui la natura può affermarsi senza esserne modificata. Ai piedi di un vulcano l'uomo può solo accettarne la potenza e adattarsi alla precarietà dettata da improvvisi risvegli. Ne deriva una simbiosi che muta gli uomini in esseri soprannaturali al servizio di Cifaro (Lucifero) o di Dio. Così nascono miti e leggende nei paesini alle pendici del vulcano più grande d'Europa: l'Etna, ritenuto per secoli la porta per l'Aldilà.
Le vicende dei personaggi vengono narrate attraverso l'arte del Cunto siciliano, con fiato di fuoco e respiro di zolfo, in uno scenario lunare di pietre laviche, all'ombra della "Muntagna" che decide, che si risveglia, e "abbrucia" e poi s'ammutolisce.

 


Compagnia Marco Gobetti

di 1863-1992
Di Giovanni in oltre
Storia d'Italia e di persone
da Giovanni Corrao a Giovanni Falcone

di H. Halubras
con Marco Gobetti

La violenza usata con disinvoltura dai poteri forti dello Stato - quegli stessi che dovrebbero essere garanti di giustizia - segna il processo che porta all'unificazione formale dell'Italia, dando luogo a una inquietante deriva verso un sistema viziato e pericoloso: un'oligarchia che, sotto la maschera di un'apparente legalità, infetta tuttora i poteri dello Stato e agisce manipolando il diritto, per perseguire interessi di parte e per ridurre intere masse di cittadini all'ignavia culturale e politica.

 

 

 

Istituto per i Beni Marionettistici e il Teatro Popolare
in collaborazione con il Festival Arrivanodalmare!

LA NOTTE DEI RACCONTI
con Delfina Arcostanzo, Laura Curino, Alessio Di Modica, Sergio Diotti, Stefano Giunchi, Marco Gobetti, Giovanni Moretti, Oliviero Pari, Nicola Stante, Claudio Zanotto Contino e Geraldina La Sommaire, Elisabetta Zurigo;
azioni performative a cura degli artisti della Casa del Circo
coordinati da Maura Sesia

Una lunga notte dedicata alla narrazione popolare.

Disseminati nel Parco delle Serre, ai piedi di platani plurisecolari o sotto il loggiato o sui terrazzi della settecentesca Villa Boriglione, una dozzina di raccontatori darà voce a storie antiche, inanellando memorie lontane a suggestioni dell'oggi.
Il pubblico, libero di girovagare nel parco, si imbatterà ora nell'uno ora nell'altro di questi narratori, ricevendone in dono un racconto.
Ne nascerà una festa, e non solo uno spettacolo, dove protagonisti sono la voglia di dire e il desiderio di ascoltare.

 

Compagnia Arrivanodalmare!

GARIBALDI FU FERITO
con Sganapino aspirante patriota

dramma per fulèsta, burattini e organo di Barberìa
di e con Sergio Diotti e Stefano Giunchi
riduzione musicale in cartoni forati M. Marco Gianotto
progetto e realizzazione dell'organo di Barberìa a cura dell'Associazione Musica Meccanica Italiana

Attraverso la figura del fulèsta (il raccontatore romagnolo) si rievocano brani della avventurosa e appassionata vita di Garibaldi. Nel racconto intervengono spesso i burattini con il loro disincanto e la loro ribalderia. In particolare sarà Sganapino, servo povero e incolto, ma dal cuore grande e generoso, a giocare con la figura umana del raccontatore. Le musiche a manovella incorniciano e sottolineano l'azione. L'epopea eroica del Risorgimento stempera i toni e la retorica nel racconto di storie di vita esemplari e nelle scene dei burattini, con il loro linguaggio fatto di movimento, comicità, ritmo e bastonate.

 

 

 

 

 

DON GIOVANNI
di Wolfgang Amadeus Mozart

 

25 Maggio 2013
ore 21.00

Grugliasco
Teatro Le Serre, via Tiziano Lanza 31

Lo spettacolo, realizzato nell'ambito de L'alba del narrare V, è inserito nel cartellone della stagione Start.0 della Città di Grugliasco.

 

Istituto per i Beni Marionettistici e il Teatro Popolare
Architorti in collaborazione con Fondazione Piemonte dal Vivo - Circuito Regionale dello Spettacolo e Musicampus

con Architorti: Efix Puleo - Federica Biribicchi (violini), Elena Saccomandi (viola), Marco Robino (violoncello), Roberto Bevilacqua (contrabbasso)
e con
Davide Pelissero - Don Giovanni
Giorgia Bertagni - Donna Elvira
Oliviero Giorgiutti - Leporello
Laura Giorcelli - Donna Anna
Oliviero Pari - Il Commendatore
Antonella Biondo - Zerlina Guida
all'opera e concezione - Alfonso Cipolla
Trasposizione e rielaborazione per quintetto d'archi - Marco Robino

Questa esecuzione del Don Giovanni di Mozart fa parte di un progetto dell'Istituto per i Beni Marionettistici e il Teatro Popolare teso a recuperare la valenza più autenticamente popolare del melodramma e si avvale della preziosa collaborazione degli Architorti per la realizzazione, in una forma decisamente originale e di grande fruibilità, di celebri opere liriche.

Il melodramma è una delle maggiori eccellenze italiane nel mondo, le cui storie e le cui arie più celebri sono state per lungo tempo un patrimonio collettivo fortemente radicato anche nella cultura popolare. Solo in ordine di tempo l'opera si è trasformata in uno spettacolo sempre più elitario, e per molti versi proibitivo, seppure i suoi elementi costitutivi (musica, canto, intreccio, personaggi, sontuosità auditive e visive) siano ancora in grado di accendere la meraviglia.

L'ipotesi del progetto è quella di presentare lavori di alta qualità musicale attraverso una leggerezza d'approccio. La parte musicale è affidata alla sapienza degli Architorti che hanno estratto dalla partitura fior da fiore, lasciando inalterato lo spirito delle singole opere, pur operandone una sintesi e una trasposizione per quintetto d'archi. Il cast dei cantanti coinvolti si è venuto via via arricchendo, trovando adesioni da parte di affermati professionisti dalle indubbie capacità artistiche. A tenere insieme l'intreccio e l'evoluzione della vicenda, sarà non tanto un narratore, quanto piuttosto un "padrone di casa", capace di accogliere il pubblico e di condurlo dentro l'opera, facendogli immaginare ciò che la musica e il canto alludono.

La parte più propriamente visiva e scenografica è affidata all'impatto fortemente evocativo della ricca collezione di scenografie storiche per teatri da camera conservata dall'Istituto per i Beni Marionettistici e il Teatro Popolare. Si tratta di scenografie prospettiche che riprendono le suggestioni del grande repertorio dell'Ottocento: con una particolare tecnica fotografica queste verranno proiettate sulla scena, ricreando l'ambiente dell'opera. L'opera si comporrà pertanto davanti agli occhi dello spettatore, sollecitato nell'immaginazione attraverso una semplicità avvolgente, capace di riconsegnare l'essenza di un capolavoro nell'arco di un'ora e mezzo di spettacolo.

stampa

repubblica

 

 

 

PIP Progetto Incanti Produce 2012
a cura di Alberto Jona, Jenaro Melédrez Chas, con collaborazione di Trude Kranzl

Grugliasco (Torino)
Chalet Allemand
Parco Le Serre

Workshops
Primo periodo: dal 5 al 16 Agosto 2013. Creazione.
Secondo periodo: dal 9 al 18 Settembre 2013. Prove e allestimento.

Torino
Casa del Teatro Ragazzi e Giovani

Debutto spettacolo: 1 Ottobre 2013

 

 

 

Festival Internazionale Incanti, in collaborazione con la Regione Piemonte, il Comune di Grugliasco e l'Istituto per I Beni Marionettistici e il Teatro Popolare

Il PIP (Progetto INCANTI Produce) promuove ogni anno una produzione speciale da includere nel programma della Rassegna INCANTI, risultato di un laboratorio tenuto da direttori ospiti di fama internazionale nel mondo del Teatro di Figura.
L'edizione 2013 sarà diretta da Duda Paiva.

Duda Paiva è un artista / coreografo rinomato per il suo stile, le sue narrazioni audaci e il suo mondo fatto di movimento, teatro di figura e musica. E' direttore artistico della DudaPaiva Company con sede in Olanda.
Nel 2012 ha ricevuto il Premio Hystrio come "Miglior talento internazionale dell'anno".

THE WEEDS PROJECT (Le Erbacce)
con Serena Crocco, Ariela Maggi, Nanouche Oriano, Monica Varela Couto e con la participazione di Gabriel Beddoes

Un gruppo di amici arriva in un giardino selvatico, dove tutto è coperto da erbacce e mentre provano a lavorare nel caos verde, queste iniziano a reagire e combattere. Quasi soffocati, finalmente riescono a fuggire, per poi tornare e trasformare il set naturale in un campo di battaglia. L'uomo contro la natura rivela il suo potenziale distruttivo e spirito di sopravvivenza. A partire da questa situazione surreale, l'uomo affronta la propria viltà barbara ed è costretto dalle erbacce, a prima vista inoffensive, a lottare contro la propria natura. Combattendo, le erbacce muteranno in diverse forme e si difenderanno dalla devastazione umana.
Umoristico e visivamente inquietante, The Weeds Projects porterà a guardare il proprio giardino con maggiore considerazione!

The Weeds Projects è stato ideato dalla cantante lirica Fracesca Lanza ed è diretto da Duda Paiva esclusivamente per Progetto Incanti Produce 2013.

 

 

 

 

Macbeth
ovvero L'assassinio di Duncano Re di Scozia
con Gianduja maggiordomo e spaventato dagli Spiriti nella Caverna d'Erinni
da un copione di Ariodante Monticelli

Moncalieri
Teatro Matteotti
Lunedì 25 marzo - ore 21

Per le stagioni L'alba del Narrare e Parole d'Artista

 

Con
Giovanni Moretti
Mauro Bernardi, Roberta Lanave, Leonardo Lidi, Christian Mariotti La Rosa, Elena Serra, Jacopo Squizzato, Anna Maria Troisi

Coordinamento drammaturgico: Alfonso Cipolla
Luci: Francesco Dell'Elba
Cura: Elena Serra e Valter Malosti

"Ho nominato, accennando alla formazione del tipo verdiano, anche il teatro dei burattini: questo non è paradosso, né irriverenza. La scuola ha una tendenza assurda: quella di mandar a imparare solamente dai più consacrati e perfetti; invece i maggiori si sono spesso collegati a esempi imprevedibili. Shakespeare non ha imparato dalla tragedia greca, ma da mediocri esperienze popolari. Dante apprende da oscuri visionisti più che da Virgilio; Molière e Goldoni dalla commedia improvvisa, non da Plauto né dal Cinquecento. Ma il caso più singolare è appunto questo di Verdi. Lui col suo enorme istinto ha saputo ricavare attegiamenti fondamentali del suo spettacolo non già dal melodramma dei suoi predecessori, ma dal teatro più nettamente popolare, che è il teatro dei burattini".
Così scrive Massimo Bontempelli nel suo celebre discorso su Verdi, pronunciato alla Fenice di Venezia il 2 febbraio del 1941.

La storia del melodramma e quello delle marionette si intrecciano fin dalle loro origini. Non si tratta di un caso, dato che l'incontro tra i due generi è insito nella loro natura. Sia opera lirica che lo spettacolo marionettistico, infatti, tendono a una trasfigurazione del reale attraverso l'esaltazione del meraviglioso.
Il melodramma verdiano è paradigmatico da questo punto di vista, non solo per le motivazioni di cui accenna Bontempelli, ma che perché in quel tessuto fantastico le marionette sono in grado di riconoscersi, trovando nuovi soggetti per arricchire il loro repertorio. Non è certo un caso che moltissime opere verdiane, quali ad esempio Otello, La battaglia di Legnano, Aida, Trovatore, Giovanna d'Arco… diventino immediatamente spettacoli di marionette di grande successo. Il particolare il Macbeth, si trasformerà in quello che può essere considerato uno dei capolavori della drammaturgia popolare per marionette di ogni tempo: Macbeth, ovvero l'assassinio di Duncano Re di Scozia.

Scritto da Ariodante Monticelli intorno al 1850, e ripreso da vari marionettisti, il copione si sviluppa sulla suggestione del capolavoro verdiano, i cui numerosi echi formano quasi un'ossatura portante. Si tratta di un testo in prosa, anzi di una delle più antiche versioni italiane non musicali del capolavoro shakesperiano, ma che trova un suo plus valore scenico proprio nella memoria della musica verdiana. La scelta di un intreccio melodrammatico a forti tinte si unisce a una grande sapienza drammaturgica, dove la sintesi sicura del dialogo e la ricchezza degli effetti sceni ci si innestano su un'azione che procede per rapide scene. Di grande interesse è l'inserimento del personaggio comico. Per questa lettura è stato scelto Gianduja che, in qualità di zanni piemontese, conferisce al lavoro un'innegabile originalità. Tragico e comico si mescolano continuamente nel copione, secondo la più genuina tradizione del teatro popolare. In questo contesto il personaggio di Macbeth si colora di tinte inedite e di grande effetto scenico, imparentandosi con i grandi "dannati" della storia del teatro, con Don Giovanni in particolare, di cui è ripresa la fine propria della versione dei comici dell'Arte: quella per cui l'uomo che sfida la legge di Dio e degli uomini è destinato non a morire, ma ad essere trascinato vivo nell'inferno da una torma di demoni.

 

 

GIANDUJA AL MUSEO DEL GUSTO
La storia e le immagini

 

Museo del Gusto di Frossasco
via Principe Amedeo 42/A Frossasco

Dal 9 febbraio all'8 marzo 2013

 

 
Una mostra su Gianduja, la tradizionale maschera piemontese raccontata dalle sue origini sino ai giorni nostri.

L'esposizione - che si avvale di rari documenti d'epoca provenienti dal Museo Gianduja di Grugliasco a da varie collezioni private pinerolesi - è letta soprattutto in chiave enogastronomica, cogliendo i vari aspetti dell'immagine di Gianduja ripresi dalla tradizione dolciaria italiana su prodotti tipicamente carnevaleschi ma non solo… ?

Da vedere e da gustare.

Istituto per i Beni Marionettistici e il Teatro Popolare - Museo Gianduja
in collaborazione con:
Città di Frossasco - Città di Grugliasco - Istituto per i Beni Marionettistici e il Teatro Popolare - Museo Gianduia - Associazione La Terra Galleggiante - L'Eco del Chisone - L'Eco mese - Comune di Frossasco - Pro loco di Frossasco - Pro Pinerolo - Associazione Burattini Fratelli Niemen.

 

 

 

IL GRAN TEATRO DEI BURATTINI DEI FRATELLI NIEMEN
Omaggio al più antico Gianduja del Piemonte


 

5 e 6 gennaio 2013
ore 15 e ore 17

Grugliasco
Chalet Allemand, Parco Culturale Le Serre, via Tiziano Lanza 31

 

 

CITTA' DI GRUGLIASCO
MUSEO GIANDUJA
ISTITUTO PER I BENI MARIONETTISTICI E IL TEATRO POPOLARE

Tornano i burattini al Parco Culturale delle Serre per festeggiare l'Epifania insieme al più antico Gianduja del Piemonte. Il Gianduja protagonista degli spettacoli di Bruno Eliseo Niemen è infatti un Gianduja autenticamente popolare, tramandato da generazioni attraverso la voce viva degli spettacoli. Bruno Eliseo l'ha imparato da suo padre e da suo zio, e dai mirabolanti racconti di famiglia, che è una delle grandi famiglie dello spettacolo viaggiante italiano e che ne ha fatto la storia.

In scena rivivranno irresistibili "cavalli di battaglia" buratineschi come Gianduja e l'acqua miracolosa, Il castello dei briganti, o La storia d'la vaca rusa, ovvero Gianduja guardiano del cimitero di Costantinopoli.