Vittorio
Podrecca (1883 - 1959), è stato non solo tra i grandi
rifondatori del teatro con marionette , ma anche della
messa in scena italiana del primo Novecento.
Il perno delle sue intuizioni consiste nell ´aver favorito
l ´incontro tra la tradizione marionettistica e una cultura
borghese aperta sia alla nuova sensibilità artistica (
ossia a una cura protoregistica degli allestimenti e alla
ricerca di una cifra stilistica dell ´immagine) e sia
a un ´imprenditorialità organizzata.
La compagnia da lui diretta, il Teatro dei Piccoli, si
configurerà in breve come un ipotesi di teatro d ´arte
capace di attrarre artisti visivi come Prampolini, Depero,
Angoletta, Pompei, Montedoro, Cambellotti, Tofano; compositori
come Respighi, Lualdi, Liuzzi, Carabella, Massarani, Ferrari
Tracate; scrittori come Bistolfi, Cavicchioli, Orsini,
Forzano, Testoni, Adami e Trilussa.
Gli allestimenti dei Piccoli diventano sinonimi di modernità,
colore, sintesi e buon gusto, mietendo trionfi da Parigi
a Hollywood a Buenos Aires. Ne scriveranno in maniera
entusiastica d´Annunzio e la Duse, Hofmannsthal e Shaw,
e poi Hindemith, Malipiero, Macagni, Busoni.. Ma i Piccoli
diventeranno anche l ´impresa teatrale italiana più longeva
e più conosciuta del secolo scorso, che in novant´anni
d´attività realizzerà oltre 35.000 rappresentazioni in
tutto il mondo.
Insomma, Podrecca trasforma la sua intuizione in un ´esperienza
d ´arte capace di farsi palestra, rivelandosi uno tra
i laboratori più originali della messinscena del nostro
Primo Novecento: un´esperienza che l´Istituto sta ricostruendo
grazie alla fattiva collaborazione con il C.T.A. - Centro
Teatro di Animazione e Figure di Gorizia, e con l ´Istituto
Superiore di Studi Musicali "Conservatorio G. Cantelli"
di Novara.
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